domenica 8 settembre 2019

La Mia UTIEMMEBI'!

C'è chi dice che è un circo Barnum del trail, chi dice che è un enorme business, io dico che bisogna provare una sola volta a passare questi diavolo di 5 giorni a Cham per farsi un'idea. Dopo anni di tentativi, una volta ho swicchato su CCC ( finita onorevolmente..) e nel 2017 ci ho preso uno schiaffazzo, ma per colpa mia che ho preso sottogamba questo avvenimento.
Quest'anno no, dopo aver passato mesi a fare le solite cose, decido di affidarmi ai consigli di un grande Amico e lui accetta volentieri. Sa benissimo cosa mi manca e li si deve migliorare . Il resto è testa dice lui..Vero! Ed è li il problema.
 Ma attenzione ci si logora anche al pensiero fisso, poi la svolta mentale , come ti succede con la bici e la tavola , basta ascoltare i consigli e star sereni, e non  far sempre di testa propria.
Non volevo neanche fare la solita foto sotto l'arco , scaramanzia, non volevo pensare a quella via e quella curva , viste finora da dietro le transenne col magone.
 Pensavo solo al primo ristoro , e basta , St.Gervais, arrivare col chiaro, punto.
Ficcarsi nella pancia del gruppo in partenza, cercare di corrrere di buon ritmo in quei primi 10 km, tranqui ma deciso.
A dire il vero a casa avrei pensato di scoppiare a fare i primi 10 a 5,30 ma ora no..vanno via cosi'.
Les Houches, solo acqua nelle flask, era inutile caricare prima, e via verso la salita. 
Mi accorgo subito che è splendidamente giorno , rispetto a due anni fa.
Le discese sui prati sono piacevoli, ora si vede e si corre bene.
Primo ristoro e cancello , 1 ora e dieci di anticipo, ottimo. Morale. 
Via verso Les Contamines , anche qui un'oretta prima, mi metto la giacchetta . Ho perso sia Piro che Gaetano, e non so se sono davanti o dietro. Piro sicuro avanti , Tano non so in quel momento.
 La salita verso il Col du Bonhomme e la  Croix è micidiale, gradoni e talvolta acqua, ma vado del mio passo. 
Les Chapieux, sempre tempo in anticipo , ma mi accorgo che non sto mangiando, meglio pensare a mettere roba calda , ormai è notte.
Arietta piacevole, anche in alto, il salitone verso il Col de La Seigne è fetente , ma vado ancora bene!
Sereno e sorridente penso di andare verso Lac Combal , ma mi sono dimenticato delle Pyramides , un colletto bastardo di rocce scivolose come sapone, dove ci sono ancora moltissimi fili spinati delle Guerre, e penso che idiozia fare la guerra a uno attaccato , da una pietra sei qua , dall'altra di la'. Pensiero troppo profondo mi fa guadagnare una cartella a terra dove rimedio un lividone su un braccio , un paio di escoriazioni e un voto 9 piu' da un fotografo che mi vede fare un carpiato per non sfigurarmi sulle pietre di cui sopra. 
Bene, morale e culo sono testati. Via verso la discesa. Emorme piacere vedere Mauro al Rifugio Elisabetta che mi abbraccia e mi fa uno scatto. Grande Mauro.
Lac Combal è una piana circondata dalle cime, bellissimo posto, la luce dell'alba lo rende sublime.
Incontro amici, Fabrizio e piu avanti Paolo, in reco per il Tor.
I pezzi noiosi si dimenticano, cosi' era successo per la salita all'Arrete du mont Favre fetente subito e lunga poi. 
Il rifugio di Col Checruit lo salto senza un dubbio, mi sembra inutile fermarsi a mangiare a 4 km da Courma , dove avremo il posto vita e la borsa. Sbagliato!
Se ci sara' una prossima volta mi fermero' li a mangiare , e poi mi cambiero' a Courmayeur.
Infatti la famosa base vita è un girone dantesco, sporco , senza posto a sedere e senza mangiare .
Eppure ci arriviamo ben oltre due ore prima del cancello, alle 11 non c'è gia' piu' molto da mangiare e poco da bere. Peccato.
Incredibile! Basterebbe poco per organizzare lo stop piu' importante della gara. Ragazzi che puliscono i tavoli e indirizzano verso i posti vuoti e piatti di carta. Trovo assurdo che tra i milioni di cose che si devono portare ci debba essere anche piatto e posate . A quando anche lo sgabello?
Mangio la pasta prima offerta impietosamente in un pezzo di cartone(..) e poi nel mio bicchiere , che prendera' cosi anche il gusto di sugo , dopo quello di coca, brodo, sali e caffe'.
Perdiamo troppo tempo ma non è un problema . Si esce e si va verso il Bertone, dopo un giro del paese, salutato dalla gente sotto il tendone in piazzetta.
Salita ripida ma non estrema, quella al Bertone , li incontriamo Roberta con la quale faremo il resto del giro. 
E' una trailer esperta con Ultra e Tor in saccoccia, tosta e simpatica.
Al sole del rifugio chiedo a Piro di concedermi 10 minuti, lui ha dormito un pochino a Courma. 
Appena un cagnone smette di abbaiare piombo in catalessi, chiudo gli occhi e li riapro subito ma son passati 15 minuti , come nello spazio.
Via da 46 battiti a 130 in due secondi e mezzacosta verso il Bonatti. 
Fine batteria contemporanei di telefono e GPS , metto su la Powerbank, ma non va piu' il gps , solo orologio. 
Al Bertone incrociamo un ragazzo italiano che sta poco bene, sara' il primo di una serie che incontrero'.
Due anni fa qui crisi nera, ora mi sento motivato e voglio mangiarmi Arnuva maledetta.
Discesa , ristoro , due minuti seduti , flask e via. 
Gran Col Ferret a noi due!
Il Karma a volte è bastardo, scatta il mal de panza e subito dopo il cielo si fa nero e pesante ..della serie : Tu , omino pensavi di schivare due anni fa il temporale e il freddo sul Ferret ' No caro.. se di qua passi , il temporale te lo becchi!. 
E cosi , lampi tuoni e grandine, e pioggia gelata. Ci mettiamo in fretta le cose da pioggia  e come si deve fare continuiamo a salire. Bagnati ma il Colle è asciutto , anche se intorno si vede che è grandinato dovunque. 
Al Col trovo Federico , foto di rito e bicchiere di Rosso offerto, massi' accetto e male non mi fa, o forse è da li che è partito lo sguaraus ...mah..
Si scende verso La Fouly, c'è prima un controllo e un gabinetto.. visitato ..  
Parlo di controlli ma in effetti si tratta di superare ben 14 barriere orario senza scampo, non semplici controlli . Ad ognuna di esse puoi essere buttato fuori senza pieta, come solo i francesi sanno fare. 
Ma ho letto il libro, e ci arrivero' sempre con anticipi da mezzora a tre quarti  minimo, senza fermarmi a riposare o che. Acqua , coca, flask e via. 
Se vuoi chiudere la boucle devi fare cosi. Andare , mente lucida e passi lunghi. 
Gia',  il ritmo coi bastoni per me è fondamentale, aiuta in salita a non curvare la schiena , scaricare i pesi, e sentire meno le pendenze . Ne sono convinto.
la Fouly è la Svizzera classica, tutto bello e ordinato. Prati , casette e Ferrari parcheggiata davanti. Bellissimo. 
Piro si vuole ritirare, insisto poco. tanto è inutile, non ci stava da un po'. Spero che non si penta tra mezzora. 
Incontriamo Minna con amici, ripartiamo abbastanza velocemente. Piro si è fatto mozzare il pettorale. 
Per lui stop. Lo aspettera' Romina da qualche parte , evitandogli un tour in pulmino ad ore impietose.
Andiamo verso Champex, mi ricordo il lago e un bel posto, ma la salita nel bosco è tosta e vedo gli zombie, tanti si aggirano con andature a dir poco incerte, e decine , decine sul serio, dormomo li dove si trovano , su pietre o nell'erba, alcuni sulla ghiaia. 
La seconda notte tanto temuta per me sta scorrendo via, tra salite discese , mal di panza e una certa tranquilla determinazione. 
Arriviamo a Champex, mi ricordavo un bel ristoro ma lo tratto come gli altri, caffe', biscotti , flask e via.
Breve sosta e si sale verso Plan de l'Eau prima di salire sul serio verso La Giete, un bel passaggio in una stalla, e poi giu' verso Trient.
 E' giorno e sa di buono.
A Catogne si torna in Francia, scenderemo poi verso Vallorcine , altro cancello anticipato bene , mi fermo un poco mentre arriva Roberta , cambio calze e mi avvio verso Col des Montets. 
Sono sereno e rilassato, mi aspetto di arrivare all'attraversamento della strada che mi avviera' verso la Tete au Vents. 
Ora si tratta di tenere e se tutto va bene ...
La salita me la faccio con decisione e serenita', non saprei trovare altri vocaboli, ogni tanto mi fermo a gurdare indietro e intorno. Un paio di volte trovo gentili viandanti che mi incoraggiano dicendomi anche belle frasi, come "goditi il viaggio" o " è il tuo giorno" . 
Mi fa un enorme piacere, sono sereno , stanco  il giusto ma forse comincio a capire che ce la faro'.
L'altopiano è bello e il panorama sublime , ma cè ancora un'oretta prima di La Flegere ( che un mese fa mi ricaccio' a casa nel Marathon..) ora è li la vedo e sento o mi sembra di sentire , le voci dal centro di Chamonix.  
Entro nel tendone con un sorriso ebete , bevo tre bicchieri di coca , e faccio due parole coi benevoles, che stavolta lo sono stati davvero. 
Anche l'ultimo mi saluta con stretta di mano mentre dice Bravo' e lo ringrazio a nome di tutti gli altri. 
6 km di bosco e 3 di paese mi separano da uno dei piu' bei momenti che ho immaginato. 
Male ai piedi pazzesco ma chissenefrega, penso di andare piano ma cambio idea subito, corro giu nel bosco, lasciandoci ancora parecchi.
Il terreno è insidioso a tratti , ma le gambe reggono, anzi sono straordinariamente ancora forti, non sento piu' ne i doloretti ai piedi ne al ginocchio . 
Arrivo in paese superando ancora tanti concorrenti, la mia rimonta del finale funziona anche oggi, eppure sono 171 ,incredibile.
Mi sento bene , come è possibile? 
Finalmente arriva il piano, sono alle porte di Chamonix , sicuramente hanno un sistema di rilevamento perchè sento gia' lo speaker che fa il mio nome ..e mancano 3 km.. bellissimi.
Vedo Maria Carla che mi viene in contro in lacrime , anche io sto per esplodere ma mi tengo , Davide mi abbraccia e mi dice qualcosa come "Hai visto?" sono al settimo cielo e gli dico solo Grazie , ma dieci volte. 
Inizia il giro d'onore . Tantissima gente che urla il mio nome , anche storpiandolo, ma non mi importa , sono tutti amici, tutti mi sorridono, vedo sguardi sorridenti , sto per esplodere. 
Ogni tanto mi porto le mani in faccia, non ci posso credere , sto vivendo il momento sognato per almeno 5 anni . 
Entro nel tratto finale e finalmente guardo dritto l'arco finale, è tutto mio!
La gente urla e applaude e sorride, io sono al settimo cielo. 
Passo la riga e mi volto a salutare quel pubblico stupendo. 
Sono uno dei tanti ma mi hanno dedicato un po di gloria e me la godo tutta. 
Momenti incredibili. 
Strozzo un pianto e il cameramen impietoso mi fa un primo piano. Vorrei urlare e saltare . 
Gentilmente mi avviano verso il ritiro del fatidico Gilet, è giusto arrivamo gli altri. Io sarei stato li due giorni.
E' fatta, ora inizio a crederci. 
Arrivano MC e Davide ancora abbracci e ci diamo appuntamento per una bevuta celebrativa. Sicuro. 
Grazie ragazzi. 
Che dire, non è un trail come gli altri è IL trail, una gara vera con cancelli tirati. Devi preparartti apposta, non si improvvisa e non si vive di rendita. Tutto deve andar bene . 
Infatti non mi capacito di aver avuto problemi di pancia, e aver di conseguenza mangiato poco e male, cio' nonostante le gambe non hanno mollato. 
La testa neanche. Cio' che mi ha tradito due anni fa l'ho domato questa volta . E ne sono felice. 
Il Karma...due anni fa avevo rifiutato di passate il Ferret sotto il temporale , quest'anno ho dovuto passarlo sotto la grandine lampi e tuoni...doveva essere cosi', ed è stato. 
Il materiale Salomon ha tenuto alla grande. I due cambi completi sono stati azzeccati , le calze e i pantaloncini non mi hanno dato problemi di sfregamenti . 
Ho utilizzato la giacca Bonatti Race leggerissima durante il temporale e ha tenuto alla grande, ma consiglio la Bonatti tradizionale per i meno performanti , specialmente per piogge piu' robuste.
Consiglio i bastoncini che aiutano tanto per queste lunghe percorrenze, riposti quando non servono nella comoda "faretra" Salomon attaccata allo zainetto.
Comodissime e senza nessun problema le nuove @Salomon Sense Ride 2 , assolutamente perfette!

Che altro dire , alla prossima , ce ne sono ancora due da chiudere qui alla Mecca del Trail.
Au revoir!
#timetoplay #salomonrunning #ducoaching #testedure #betheBear
 


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