mercoledì 27 marzo 2013

MareMontana 2013 - Il post pubblicato su Spiritotrail-Forum

Per chi non ha accesso al Forum "Spiritotrail", riporto qui il post che ho pubblicato.
Volevo solo far rimarcare la presenza e il lavoro del personale di assistenza e dei volontari ,senza cedere alle critiche e senza menzionare l'organizzazione.
Hanno gia' tanti problemi ,non trovo giusto sollecitare discussioni ulteriori ,specialmente su un forum.
Naturalmente ho la mia idea, molto personale, condivisibile o no, e qui ,che è una mia pagina posso esprimerla.
E' chiaro che coi se o ecoi ma non si fa un cazzo, e che il mio pensiiero poco vale , specialmente ora..
E rinnovo alla famiglia la mia partecipazione al loro dolore.
Credo che ci stava una presa di posizione impopolare ma decisa, anche a costo di beccarsi dei fischi e delle lamentele : la gara doveva, secondo me, essere unificata nel percorso della 25km , evitando cosi la lunga esposizione al freddo e alle nefaste condizioni del terreno.Come ho detto ora non serve a nulla parlarne , ma questo ho pensato , al km 19 , aprendo la porta del S.Pietro e vedendo le facce di chi avevo intorno.

" Ho gia' scritto dei primi pensieri su Paolo e i suoi cari.
Ma ora vorrei portare la mia esperienza personale .
Dall'inizio e dai giorno precedenti si sapeva che sarebbe stata dura. Un'altro trail nella pioggia ,si pensava, nulla piu'.
Il terreno da subito si è dimostrato ostico per le mie capacita', vado bene sull'asciutto, mi prendo anche dei rischi in discesa, ma devo sentire "terra" sotto i piedi.
Domenica non era cosi'. Dunque al freddo e alla pioggia si unisce un rallentamento e dunque raffreddamento. Ho capito subito che non era giornata.
DAl Pian delle Bosse in la sapevo che era un sentierino in discesa.Domenica era uno scivolo di fango.
La faccio breve e dico che ho pensato di arrivare al S.Pietro. Con non poche difficolta' e commettendo altri errori che ho capito : non mangioo e non bevo, malissimo.
La benza fa calore, e io non ne avevo.
Tralascio le difficolta' delle rocce viscide e la contropendenza sul fango .
Quello che mi stupisce davvero è la quantita' di volontari sul percorso, imbaccaliti dal freddo ,bagnati, ma disponibili e presenti! Piu' un ristoro "abusivo" della gente di Giustenice , prima del Bosse, gente unica!
Ecco il punto , al S.Pietro decido di fare mente locale, so che c'è la stufa e entro.
Non pensavo potesse contenere tanta gente!
Noto subito una grande agitazione, i volontari si affacendano a portare bevande calde e cibo e dispensano parole di conforto, ma hanno l'occhio in attesa ,l'atmosfera non è la solita.
Almeno 5 o 6 uomini del Soccorso Alpino, coordinati da un medico , si danno un gran da fare .
Soccorrono e coprono coi teli piu' d'un concorrente.
L asituazione si fa sempre piu' grave , entra gente in braghette corte ,bagnata fraduicia e in evidente stato ipotermico. Io ho un gran freddo, tremo, bevo te caldo ma non basta.
Misteri della mente chiedo e ottengo un paio di guanti in gomma , penso che un po ni ripareranno.. Non riesco neanche a infilarli.
In poco piu' di un quarto d'ora tutte le stanze sono gremite di concorrenti.Cghi si cambia, chi abbraccia la stufa.
Entra un top, in abitino estivo, lo conosco gli parlo ma non mi sembra in forma.
Viene subito curato dal medico che lo spogliano e lo coprono con un telo termico super. Si fermera'.
La situazione cresce in criticita'.
Dapprima i paramedici dicono ( giustamente..) a chi è a posto di uscire dal salone della stufa, cosi' da permettere ad altri di entrare.
Tutti si muovono in maniera el tutto professionale e lucida.
Il medico avverte che la situazione sta aggravandosi, e in continua collaborazione coi suoi, comunica via radio.
Avverte che si chiede una riduzione sulla 25, invita i presenti ad avviarsi sul percorso "breve". Scattano gli avvisi via radio e le comunicazioni tra loro e verso di noi.
Il tutto in brevissimo tempo e in maniera pacata, cosciente e professionale.
Questo volevo sottolineare.
Le persone di servizio sono state fantastiche , si sono mosse in modo competente e tempestivo, medici, soccorritori e volontari del S.Pietro sono stati fantastici.
Il Grande Spirito mi fa restare lucido e decidere di aspettare un po', ho avuto freddo , ma ho deciso di scendere sulla 25, confortato e chiarito dalle comunicazioni del personale.
E sono contento della mia scelta.

Penso al tratto piu' avanti che conosco.
Lo visualizzo battuto dal vento e dal nevischio.
Invece sara' coperto da piu' di mezzo metro di neve.
Nessuno a quel punto sa che brutta piega prendera' la giornata."

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